Organo positivo, XVIII sec.

Villa "Montegallo", Osimo, Ancona

                                                            

                                                                                                                                                                                                                          

Restauro filologico conservativo e integrativo, anno 2014

Lo strumento è del tipo positivo, non è firmato ne datato, ma analizzando le sue caratteristiche  è verosimile attribuirne la  costruzione a qualche artefice in contatto con la scuola organaria napoletana, rappresentata tra gli altri soprattutto dalla famiglia dei Cimino, dei De Martino, dei Rossi. Più difficile è la sua collocazione temporale, poichè il modello di organo positivo praticato da detta scuola rimane sostanzialmente immutato per più di due secoli, dalla seconda metà del 600 fino a quasi tutto l'ottocento. In questo caso, particolari costruttivi e loro fattura ci fanno protendere, per una datazione compresa tra l'inizio e la fine del 1700. La cassa è dipinta a tempera ed è ornata da eleganti fregi intagliati e modanature placcati in foglia d'oro ed è suddivisa in due parti: il basamento contiene la manticeria composta da due cunei affiancati a 5 pieghe azionati a stanga mentre l'alzata racchiude il resto dello strumento. Il materiale fonico è tutto in lastra  di piombo quasi puro, con spessori molto sottili e le anime non presentano indentature. Le uniche canne in legno, di castagno, appartengono alla prima ottava del principale 8', e sono tappate fino al F. Il Flauto in XII 22/3'  soprani ha canne cilindriche, mentre la voce umana 8' è accordata calante.  

Lo strumento prima del nostro intervento si presentava in uno stato di conservazione alquanto critico ma in condizioni di originalità pressochè totali: diffuso e consistente era l'attacco degli insetti xilofagi ed inoltre i materiali lignei presentavano danni da infiltrazioni d'acqua. I pellami erano completamente esausti e il materiale fonico versava in condizioni critiche, con canne stipate alla rinfusa in 2 casse: la maggior parte di esse risultavano schiacciate, in vari casi anche completamente. Per la parte lignea si è proceduto prima di tutto ad un'accurata disinfestazione di ogni elemento del manufatto in camera anossica a cui hanno fatto seguito interventi di restaureo e consolidamento mediante tassellatura con essenze omogenee, limitando a casi estremi e sporadici l’uso di resine sintetiche. Il canneggio, come da tradizione napoletana, non recava alcuna segnatura, per cui la delicata fase del riordino è stata compiuta basandosi sulla misurazione dei diametri e delle proporzioni di bocca non alterati. Dai rilievi effettuati si è ravvisato un innalzamento di corista di quasi un tono e mezzo; si è proceduto quindi a riportare i corpi fonici nei giusti rapporti di lastra mediante allungamenti sistematici con materiale omogeneo.

Relazione restauro PDF

 

 

Disposizione

 

Principale 8'        Voce umana 8' (dal Re2)

Ottava 4'             Flauto in V 2273'

XV 2'

XIX 11/3'

XXII 1'

 

Manuale: 45 tasti C/E-c3

Accessori: "tiratutti" a pomello

Temperamento: mesotonico 1/4  comma, La2 410 Hz a 18°C

Pressione del vento: 45 mm H2o

 

File audio